“Una rottura importante della mia vita c’è stata quando ho deciso di rifiutare il lavoro in fabbrica.
Mi ero diplomato bene in telecomunicazioni e volevo continuare a studiare.
Mio padre e mia madre, emigranti e lavoratori, capirono la mia scelta: per loro studiare era una cosa importante, ancor di più che andare subito a lavorare.
E di questo gliene sarò sempre grato”

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